Assisi – Rivotorto
Il luogo prende il nome da un torrente tortuoso che sgorga dalle pendici del Subasio e va ad incontrare il fiume Topino qualche chilometro più avanti. Situato in un’area contigua a San Damiano e Santa Maria degli Angeli, non molto distante dalla città di Assisi, è testimone delle inquietudini giovanili di Francesco e di alcuni momenti decisivi della sua conversione: il bacio al lebbroso e il servizio nel lebbrosario di San Rufino d’Arce, presso la chiesetta di Santa Maria Maddalena.
Vicino al torrente c’era un “tugurio”, una piccola capanna di frasche, paglia e fango, abbandonata, che Francesco e i primi compagni scelsero come punto di riferimento. Così, Rivotorto diviene il luogo dei primordi dell’Ordine Francescano, l’inizio creativo, il luogo che vede il primo accrescersi della fraternità di Francesco e da dove, nel 1209, l’entusiasta manipolo partì per chiedere ed ottenere dal Papa Innocenzo III l’approvazione della primitiva “forma di vita”. Dopo circa due anni di permanenza nel luogo, irruppe nel rifugio un contadino che spingeva il suo asino: “Entra, entra, che faremo un buon servizio a questo luogo” (Fonti Francescane 398). Francesco e i suoi compagni, intuendo l’intenzione dell’uomo che temeva volessero appropriarsi del luogo, abbandonarono il rifugio e non vi tornarono più, stabilendosi alla Porziuncola.
Nel 1445 il frate Francesco Saccardo costruì una cappella, trasformando la struttura primitiva. Nei primi decenni del ‘600, per volontà del Papa Sisto V, vi fu costruita una chiesa più ampia che inglobò il tugurio. Da allora, una comunità di frati minori vi risiede stabilmente.
La costruzione attuale di stile neo gotico, eretta a seguito del terremoto del 1854 che distrusse la chiesa del XVI secolo, si compone di tre navate alle quali si accede da altrettanti portali. La facciata è decorata con la rappresentazione di un celebre miracolo che si ritiene accaduto in questi luoghi: san Francesco, mentre si trovava ad Assisi in attesa di ricevere in udienza dal vescovo Guido II, sarebbe apparso sopra Rivotorto su un carro di fuoco, per rincuorare i suoi frati.
Di grande valore sono le dodici tele del ‘600, dipinte da Cesare Sermei, che raffigurano alcuni episodi della vita di san Francesco durante il periodo trascorso a Rivotorto.