Giornata Mondiale Preghiera Cura del Creato
Pace e Bene a tutti,
il 1 settembre ricorre la Giornata Mondiale di preghiera per la cura del Creato, istituita da Papa Francesco nel 2015 e che già da tempo è celebrata dai nostri fratelli ortodossi. Siamo invitati a “rinnovare la personale adesione alla nostra vocazione di custodi del Creato“. Questa giornata, celebrata nella stessa data con la Chiesa Ortodossa è anche “occasione proficua“, come dice il Papa, per “testimoniare la nostra crescente comunione con i fratelli ortodossi“.
Riflettendo con voi sulla ricchezza di questa celebrazione penso che potremmo viverla nei due movimenti:
- Conversione della nostra vita ad un appezzamento sempre più pieno della bellezza del Creato, ad un’attenzione e ad una cura dell’ambiente in cui viviamo, sentendoci non tiranni padroni del Bene che ci è stato affidato, ma amministratori sapienti del luogo in cui viviamo, a partire dalle nostre case, dal territorio, dalle fraternità.
- Conversione ad un confronto e ad un dialogo continuo anche con chi sentiamo diverso da noi, per non chiuderci nei recinti rassicuranti della nostra fede, ma per aprirci alla novità che il diverso ci propone. Quindi la conversione all’interno delle nostre fraternità nell’ascolto dei fratelli, ognuno unico e irripetibile, ci allena e ci abilita al dialogo con chi è “esterno” alla fraternità: confronto propedeutico ad un atteggiamento missionario e di apertura delle fraternità in uno stile di incontro e di simpatia con il prossimo.
Questi potrebbero essere gli stimoli per una preghiera costruttiva nella Giornata Mondiale di cura del Creato.
Ognuno di noi, ed io per prima, dovrebbe cogliere l’occasione di questa giornata per provocare un lavoro su di sé, che porti ad un cambiamento del cuore e dell’agire che non ci trovi, l’anno prossimo, con le stesse pigrizie, disattenzioni e trasandatezze spirituali dell’anno precedente.
Oltre all’attenzione verso i nostri ambienti, l’uso parsimonioso di sorella acqua, un riciclo corretto, perché i nostri scarti possano essere rilavorati, riutilizzati e rivalorizzati, il non spreco del cibo (ricordiamo, tanto per parlare anche di cifre, che un terzo della produzione annua mondiale di cibo finisce nella spazzatura; che in Italia, in un anno, si spreca tanto cibo quanto potrebbe sfamare tre quarti della popolazione italiana e che con gli sprechi alimentari del mondo si potrebbe sfamare l’intera Africa!)… Oltre questo aspetto ecologico, inteso proprio come studio su quanto avviene nella nostra “casa comune”, ricordiamo che anche le nostre fraternità sono ambienti di vita, habitat da curare, dove viviamo relazioni di fede che nutrono la nostra vocazione, dove la nostra attenzione non va tanto al luogo fisico nel quale ci troviamo, ma piuttosto al luogo delle nostre relazioni, quello spazio che intercorre tra di noi, nel quale dobbiamo riconoscere il valore del nostro vivere insieme in fraternità.
Poniamoci alcune domande per verificare come stiamo nel rapporto con i fratelli, un piccolo esame di coscienza con cui, nella preghiera, esaminiamo i punti che potremmo migliorare:
- riconosciamo che siamo insieme non per nostra scelta, ma perché un Altro ci ha scelti e fatti incontrare?
- viviamo il Sacramento del fratello, attraverso cui è il Signore che ci parla, quindi operiamo “un’igiene” del nostro ascolto da pregiudizi, diffidenze, e altri “vizi” e “malattie” che lo possono inquinare?
- sentiamo la responsabilità di una testimonianza di vita onesta ed edificante, per essere riconosciuti come “figli della luce”?
- riusciamo ad accogliere anche il fratello che ci infastidisce, forse perché sta vivendo una sofferenza? Il “povero” in fraternità diventa la cartina di tornasole della mia vicinanza a Gesù: “Chi non ama il suo fratello che vede, come potrà amare Dio che non vede?” (1 Giovanni 4, 20).
- i nostri fratelli più anziani e malati, quelli che non possono partecipare alle riunioni, sono raggiunti da una nostra visita, telefonata, ci preoccupiamo per loro?
Questi sono solo alcuni spunti per una preghiera che possa diventare cambiamento di vita in fraternità.
È di questi giorni la tragedia immane che ha colpito il centro Italia, che ha raso al suolo interi paesi, dolore immenso per chi, oltre alla casa, ha perso i cari, il posto di lavoro, gli affetti.
In corrispondenza del Congresso Eucaristico Nazionale, il 18 settembre, ci sarà una colletta in tutte le chiese italiane per le vittime del terremoto, segno tangibile che la presenza viva e reale di Gesù in mezzo a noi ci chiama ad una carità concreta verso chi sta soffrendo.
Fiorella, la nostra Ministra regionale, invita tutte le fraternità, oltre alla preghiera intensa per la situazione tragica in cui stanno versando le popolazioni colpite, a convogliarvi le offerte, aderendo a quanto la Chiesa sta chiedendo a tutti noi.
Che il Signore benedica sempre le nostre famiglie e le nostre fraternità.
Maria Macrì [Servizio Giustizia, Pace, Salvaguardia del Creato e Ce.Mi.Ofs – O.F.S. Liguria]
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