Lettera Ministro Generale OFS Internazionale

Roma, 12 marzo 2020

Prot. n. 3233

Carissimi fratelli e sorelle di tutto il mondo

Il Signore vi doni la sua pace!

Stiamo vivendo giorni e settimane straordinari che richiedono decisioni straordinarie e un atteggiamento straordinario.

Fino ad ora non sappiamo cosa ci sia nei piani di Dio e cosa possiamo apprendere da questa grave situazione, ma sono sicuro che Dio sta preparando per noi una grande sorpresa.

Da tutti gli angoli del mondo riceviamo notizie che ci aggiornano sull’epidemia del coronavirus e sul fatto che essa si sta diffondendo molto rapidamente. In alcune aree la situazione è davvero grave e preoccupante mentre in altre lo è meno in quanto esse ne sono ancora libere o ne sono state colpite in modo lieve.

Noi siamo francescani secolari che vivono nel mondo e quindi dobbiamo adempiere fedelmente i doveri legati alle diverse circostanze della nostra vita. (Cf. OFS Regola 10). Questo è oggi ancor più impegnativo in quanto ci viene richiesto di abbandonare molte delle nostre abitudini che ci danno sicurezza e di adattarci con attenzione alle nuove circostanze. La solidarietà e la vita fraterna assumono oggi un nuovo significato.

Per prima cosa invito tutti voi a unirvi alle mie preghiere per coloro che sono stati colpiti dall’epidemia, in particolare per le popolazioni di Italia, Cina e Corea del Sud, che per ora sono Paesi con il maggior numero di persone positive al virus, ma questa situazione sta cambiando quotidianamente ed iniziano ad essere seriamente colpiti anche altri paesi. Preghiamo per coloro che soffrono di questa malattia, per coloro che si prendono cura dei malati e per tutti perché abbiano la saggezza e la pazienza di comportarsi correttamente, sia fisicamente che spiritualmente, e perché siano in grado di sostenere questo peso che è sia materiale che mentale.

Vivere nel mondo ci chiama ad essere attenti a tutti coloro che vivono questa  situazione con maggior difficoltà in o a coloro che devono affrontare più rischi. Nelle nostre fraternità sono molti gli anziani, fratelli e sorelle, che necessitano di più assistenza fraterna e di maggior attenzioni. Vi chiedo di dedicarvi in particolare ai bisognosi. Dobbiamo essere più disciplinati poiché ognuno di noi ha una responsabilità personale ancora maggiore nei confronti dei nostri fratelli e del nostro prossimo. Sono sicuro che Dio ci sta offrendo l’opportunità di rafforzare la vita fraterna, anche se ora c’è una minor possibilità di avere degli incontri personali.

Le gravità delle misure decise dalle autorità ufficiali rendono palese che la situazione è giorno per giorno più critica. Alcune di queste misure come anche gli appelli che ci vengono dalle autorità, sia civili che ecclesiastiche, potrebbero sorprenderci o apparirci persino scioccanti. Tuttavia, dobbiamo credere che tutte sono mirate al bene comune e poiché non vi è alcuna autorità se non quella di Dio, (Rm. 13,1) noi dovremo rispettarle anche se a volte non è così semplice capirle. Dio provvede sempre al nostro bene spirituale e materiale.

Apriamo i nostri cuori per ascoltare ciò che il Signore intende dirci con questa prova. Possa Dio aiutarci tutti a comprendere quale, oggi, è il nostro dovere.

Il vostro ministro e fratello più piccolo,

Tibor Kauser [Ministro Generale O.F.S. Internazionale]

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Quaresima 2020 – Messaggio Ministra OFS Italia

Milano, 12 marzo 2020

Ai francescani secolari d’Italia

Quaresima 2020 – Ecco ora il momento favorevole

Care sorelle e cari fratelli.


In questi giorni di distanza fisica e forzato distacco dalle attività ordinarie, per alcuni iniziato già da qualche tempo, vorrei condividere qualche riflessione.
Il pensiero va innanzitutto a coloro che abitano nelle zone da più tempo isolate, ma anche a tutti noi, chiamati a vivere una strana e particolare quaresima. Per una situazione assolutamente sorprendente, preoccupante ed insolita, siamo immersi in un contesto di isolamento, distacco e rinuncia come mai prima di ora. Approfittiamo di questa situazione particolarissima che ci troviamo a vivere, senza recriminazioni e, soprattutto, senza farci sopraffare dalla paura e dall’ansia. Rispettiamo con cura le prescrizioni che ci vengono richieste e cerchiamo di trarne il massimo beneficio, spirituale e non, per noi stessi e per gli altri. Come?

Ci aiuta il titolo della lettera pastorale dell’Arcivescovo di Milano di quest’anno che è assolutamente profetica: ‘la situazione è occasione’. Questa frase da tempo mi risuona nella mente e nel cuore per alcune situazioni che vivo personalmente ma, ora più che mai, mi è apparsa illuminante. Occasione, … per cosa?

Invece che pensare ai ‘senza’ pensiamo ai ‘come’.

Sì. Siamo senza messa, senza eucarestia, senza contatti, senza visite, senza la nostra quotidianità, senza incontri di fraternità o di amici, senza scuola, alcuni lavorano da casa, ma abbiamo pensato a quante opportunità ci offre un tempo di pausa, anche se forzata? Diciamo che la Quaresima è tempo di deserto, di conversione e di carità. Oggi ci è dato del TEMPO, e non abbiamo più scuse per fare silenzio, per trovare i momenti di preghiera e di intimità con Signore, ma anche per capire la qualità delle nostre relazioni. Non potendo vedere di persona alcuni parenti, fratelli, amici o colleghi sentiamo il bisogno di prendercene cura, per telefono o con altre modalità che la tecnologia mette oggi a nostro servizio? E come viviamo anche le relazioni familiari in una convivenza più stretta, magari forzata? È davvero l’occasione per riscoprire la bellezza di stare insieme a chi abita con noi, di pregare insieme, di ascoltarci; poi, magari, è l’occasione per telefonare a quei fratelli magari più anziani che non riusciamo mai a contattare, o alle persone più sole. Invece che recriminare per le privazioni del momento o sentirsi prigionieri, cerchiamo quali occasioni di bene si nascondono in questa lontananza o inattività forzata e quali opportunità ci offre questo ‘strano’ tempo presente.

Nella lettura del mercoledì delle ceneri (per gli ambrosiani di domenica 1 marzo) è stato proclamato il brano della lettera di san Paolo (2 Cor. 6: 1-2) che dice: “Ecco ora il momento favorevole“. Sembra inopportuna questa parola, ha affermato il vescovo di Milano, in questi giorni di malumore e paura. Invece ci porta a essere uniti nella lotta contro il male e a usare il tempo – che sembra non bastare mai nella vita ‘normale’ – per fare del bene, per pensare, pregare, studiare, incoraggiare e per dire parole costruttive.

Incoraggiati dalle parole di Mons. Delpini, consideriamo che abbiamo tempo per fare un po’ di deserto in questo tempo quaresimale, di tornare davvero all’essenziale. È il momento di portare, con i vari mezzi che abbiamo, fiducia, speranza, conforto e un sorriso a chi soffre, a chi ha più timore, a chi si sente recluso o dimenticato, a chi cerca un po’ di attenzione. Non è questo un modo concreto per abitare le distanze e per vivere quella prossimità di cui abbiamo tanto parlato?

Non serve la presenza fisica. Ora è il tempo favorevole, anche se con modalità insolite. Combattiamo la depressione e il senso di disperazione, facendoci prossimo alle persone più sole, a coloro che non abbiamo mai il tempo o il modo di sentire o visitare. In modo del tutto inusuale, possiamo coltivare con maggiore calma le relazioni con alcuni fratelli e alcuni familiari che spesso trascuriamo. In comunione, attraverso il potente canale della preghiera, e cercando di prenderci cura delle persone più anziane e fragili che sono più a rischio di contagio, facendole sentire importanti e non come potenziali malati. Questo è il momento della cura per noi stessi, per le relazioni familiari, e per le relazioni in generale, ‘costretti’ ad una convivenza che magari desideravamo da tempo e che forse stiamo sprecando per l’ansia e il malumore per la coabitazione forzata.

Indotti, per le necessarie rinunce, a una dimensione penitenziale, possiamo anche approfittare dell’occasione favorevole per vivere anche la dimensione della carità, nonostante i ‘senza’. Come?

Lancio due semplici proposte, cogliendo alcuni buoni suggerimenti che mi sono giunti.

Intanto ciascuno può mettere in atto iniziative per le persone anziane che è bene non escano di casa – anziani del nostro condominio, del nostro quartiere, della parrocchia, della fraternità ecc.-, magari andando a fare la spesa per loro o per procurare i medicinali di cui hanno bisogno, dedicando loro un po’ di attenzione e una parola di conforto.

Inoltre, condividendo con la Gi.Fra l’iniziativa, attiviamo una raccolta fondi per l’attuale emergenza sanitaria, tramite il conto corrente ‘pietra su pietra‘, in aiuto ad alcune strutture ospedaliere che individueremo o per far fronte alle situazioni critiche che ci verranno segnalate (basta indicare causale: Liberalità per Emergenza Coronavirus. Ricordo l’IBAN: IT 03 P02008 05008 00010 4444643).

Il virus non può uccidere la speranza, la pace, la fede. Buoni ‘integratori’ alle regole che ci sono state date (stare a casa), perché il virus non faccia più danni di quelli che già fa, sono la preghiera e il buon umore!! Coraggio.

Vi abbraccio fraternamente e vi affido alla misericordia del Padre.

Paola Braggion [Ministro Nazionale O.F.S. Italia]

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Lettera Ministra OFS Italia (Quaresima 2020)

Lettera alle Fraternità OFS Liguria (Decreti Virus COVID-19)

Ai Ministri di Fraternità
Ai Padri Assistenti
Ai fratelli e sorelle francescani della Liguria

Carissimi fratelli e sorelle pace e bene.

Come da disposizioni adottate dal Governo (DPCM 8/3/2020) e dalla Conferenza Episcopale Italiana (decreto medesima data) e, per la Liguria, ribadite dalla Conferenza Episcopale Ligure, l’Ordine Francescano Secolare della Liguria si attiene alle misure indicate per il contenimento del contagio da coronavirus e pertanto vengono sospesi gli incontri di fraternità, zonali e regionali e qualunque assembramento possiamo causare.

Sono misure drastiche ma necessarie e confidiamo che ognuno di voi le adotti con serenità, non solo per il bene proprio ma per quello dei fratelli e per contenere e fermare il contagio.

Siamo chiamati a vivere questo tempo di Quaresima in silenzio, in preghiera, nella meditazione della Parola, nell’Adorazione personale. È un tempo di grande raccoglimento per ognuno di noi, dove possiamo davvero fare “il punto” sulla nostra situazione di vita, sul nostro rapporto con i nostri cari, con i vicini, con gli amici, con i fratelli e sorelle di fraternità.

È un tempo che ci interroga anche sulle nostre responsabilità come terziari per la Professione che ci siamo impegnati a vivere: lo stile della mia vita è francescano? il mio ruolo è attivo nella mia fraternità o vivo la Fraternità e gli incontri come fossero un optional per riempire le giornate vuote? Chiedo mai al Consiglio: cosa posso fare? O propongo loro una scelta comunitaria? La mia fraternità mi sta a cuore? I miei fratelli sono la mia famiglia? In questa situazione come posso aiutare i miei fratelli in difficoltà? Questo tempo di contagio cosa suggerisce al mio cuore?

E così anche nel nostro rapporto con il Signore: quanto della mia fede si appiglia a rituali spesso detti solo con le labbra o quanto la mia fede vive di amore in Cristo, per Cristo e con Cristo. Dov’è il mio cuore?

È tempo di relazione, cari fratelli e sorelle e sembra un contrasto proprio ora, dove la distanza minima è un metro o più. Ma il cuore è vicino! È tempo di ridare valore, di impegno e non di passività, di accettazione e non di rinuncia, di amore e non di contrasto, di bellezza e non di paura, di ringraziamento, tanto ringraziamento.

Questa emergenza finirà, forse tutto tornerà come prima. Noi preghiamo lo Spirito Santo che cambi il nostro cuore e che proprio da questa esperienza possa nascere una nuova conversione del cuore, che le braccia di ogni uomo si alzino dalla Terra in un inno di lode e ringraziamento al Signore e abbraccino ogni fratello.

Vi siamo vicini con l’amore e la preghiera e vi preghiamo di segnalarci i vostri casi di necessità e difficoltà e ci impegneremo per risolverle.

A nome del Consiglio Regionale O.F.S. della Liguria
Fiorella Patané [Ministro Regionale O.F.S. Liguria]

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Lettera a OFS Liguria (Decreti Virus COVID-19)

Lettera alle Fraternità OFS Liguria

Carissimi fratelli e sorelle,

Csento nel cuore il desiderio forte di esprimere la mia vicinanza ad ognuno di voi in questo momento così difficile. Ci sono terziari, genitori separati da figli nelle zone “rosse”, fratelli e sorelle che non possono partecipare alla santa Messa, noi tutti impediti ad incontrarci e a non fare assembramenti. Molte celebrazioni e ritiri quaresimali sono stati annullati e anche a livello nazionale è stata annullata l’assemblea che doveva precedere il Capitolo O.F.S.di Maggio. Ci viene chiesto dai nostri Governanti e dalla nostra santa Madre Chiesa di osservare taluni comportamenti che diventano cura e rispetto non solo per la nostra salute ma anche per quella dei fratelli vicini. Cosa possiamo vedere con gli occhi della fede in questo tempo di Quaresima e di corona virus? La Regola e la forma di vita francescana ce lo dicono chiaramente:

Ritornare al Signore, con tutto il cuore e con tutto noi stessi, facendoci una vita semplice, sincera, ritornando a ricostruire quei rapporti forse dati per scontati, per riscoprirne la bellezza proprio ora che siamo impediti a viverli e sbarazzandoci davvero di quei pesi inutili che non ci permettono di alzare gli occhi al Cielo, ritornando a dare le giuste priorità, a riconsiderare le nostre scelte di vita, quelle importanti, per dire ancora sì o rivederle e migliorarle. Io credo che il Signore voglia dirci proprio questo: che ci ama e non ci lascia e che desidera da noi che gustiamo la vita che ci ha dato nel Suo Bene, nel Suo Amore, nella Sua Grazia e soprattutto nella Sua Provvidenza e Misericordia che come Padre non  cessa mai di elargire a tutti noi per sovvenire ai nostri bisogni. Dicono, ma non è accertato, che questo virus non sopporti il caldo: bene! Facciamogli vedere quanto caldi sono i nostri cuori nella vicinanza se non fisica anche telefonica e nell’aiuto concreto ai fratelli, quanto è caldo e si infiamma d’amore il nostro cuore quando prega e quanto brucia per le ingiustizie. Non cessano gli aiuti ai poveri, non cessa l’amore, la cura, la vita. Non diamo spazio al virus di cambiare il nostro cuore, non permettiamolo! Oggi 8 marzo il mio pensiero va a tutte le mamme, nonne, figlie, sorelle, amiche che sono in pena. Affidiamole e affidiamoci tutte a Maria, alla Donna piena di Grazia, Madre nostra per chiederLe di proteggerci e di aiutarci, di prenderci per mano e guidare noi e tutta l’Umanità al Suo dilettissimo figlio Gesù.

Vi abbraccio con davvero grande affetto. La Gioia, la Pace, l’Amore di Gesù siano con voi  e con voi rimangano sempre. Pace e bene.

Fiorella Patané [Ministro Regionale O.F.S. Liguria]

OFS Italia: lettera di sostegno al Papa

Qui di seguito riporto la lettera di sostegno e vicinanza che la nostra Ministra Nazionale, Paola Braggion, ha scritto e inviato a Papa Francesco a nome di tutto l’Ordine Francescano Secolare e della Gioventù Francescana d’Italia.

*  *  *

Santità,

a seguito degli attacchi di cui Lei è stato oggetto in questi ultimi tempi, i fratelli e le sorelle dell’Ordine Francescano Secolare d’Italia e della Gioventù Francescana d’Italia sentono il bisogno di esprimerLe la loro vicinanza e il loro affetto.

Tutti noi siamo consapevoli del delicato servizio a cui il Signore l’ha chiamata e la sua disponibilità a servirlo in questo momento storico, a rendere sempre di più la Chiesa segno visibile e testimone di amore e carità agli uomini e alle donne di buona volontà. Le fatiche e le resistenze che Lei sta incontrando nel servizio a cui la divina Provvidenza l’ha chiamata, sono il chiaro segnale che questa è la strada giusta. Infatti è la porta stretta del Vangelo, in cui cementiamo nel fuoco della carità e nelle prove della vita, la presenza ed il sostegno del Signore via, verità e vita.

Sono certa di interpretare i sentimenti di tutti i fratelli delle fraternità dell’Ordine Francescano Secolare d’Italia e della Gioventù Francescana di Italia, nel dirLe che sentiamo di ringraziarLa per la testimonianza che sta donando a noi e alla Chiesa intera. Le assicuriamo un costante ricordo nella preghiera, l’obbedienza al magistero petrino che Lei rappresenta nel servizio che sta svolgendo per tutta la Chiesa e il nostro affettuoso, sincero e visibile sostegno.

Per questo motivo ho invitato tutti i francescani secolari e i giovani della Gi.Fra, molti dei quali saranno presenti all’udienza generale del 31-10-18, ad un momento particolare di preghiera per Lei nel giorno della festa di San Francesco d’Assisi, nostra guida verso il Signore e modello di obbedienza al Papa e di amore profondo per tutta la Chiesa.

Santo Padre, nell’anno del 40° anniversario della nostra Regola, Le chiediamo la Sua benedizione affinché possiamo ogni giorno rispondere sempre più alla nostra vocazione, per essere nel mondo annunciatori e testimoni coraggiosi del Vangelo secondo l’esempio di san Francesco.

Paola Braggion [Ministro Nazionale O.F.S. Italia]

Percorsi di Pace…

Carissimi fratelli e sorelle, Pace e Bene.

La Luce e la Misericordia di Cristo sono la nostra speranza!

Carissimi, il 27 luglio u.s. vi scrivevo condividendo accoratamente con voi questi pensieri:

“San Paolo scrivendo ai fratelli della comunità di Corinto esprime il proprio grande dolore e usa insieme verbi che, contrastando, rivelano la grande fede, come:  “tribolati” ma non “schiacciati“, “sconvolti” ma non “disperati“, “perseguitati” ma non “abbandonati“, “colpiti” ma non “uccisi“.

Sembra proprio quella, questa epoca che ci sconvolge così profondamente nel dolore immenso per la perdita di tante vite spezzate in ogni età, ogni situazione, ogni religione, ogni luogo. La Vita e l’Uomo, Creazioni meravigliose di Dio, sono minacciate e attaccate ovunque, la Famiglia è colpita in ogni parte. Cosa possiamo fare noi consacrati nell’Ordine religioso, francescani secolari? È necessario e urgente intensificare ancor più la preghiera, l’Adorazione e il digiuno. Riconciliarsi subito con chi ancora abbiamo dissidi e risanare le relazioni in difficoltà, praticare le opere di Misericordia, fare il bene e portare il bene in ogni luogo e in ogni angolo dell’animo umano, contrastare il male con il Bene ed essere portatori di Luce nel buio dei cuori, Certezza nello sconforto, Speranza nella disperazione, Fiducia nell’incertezza, Abbandono nelle difficoltà: essere testimoni dell’Amore di Dio.”

Anche oggi, nel tempo della giornata dedicata alla cura del creato, siamo nel lutto e nel dolore: i nostri fratelli e sorelle dell’Italia centrale hanno subito perdite di familiari, di lavoro, di casa. Oltre agli aiuti economici che sicuramente offriremo, l’invito alla preghiera si fa ancora piú forte e non solo quello. Spesso preghiamo per la pace, pace in Medio Oriente, pace in Siria, pace per le popolazioni piú tribolate. È facile pregare per situazioni che in fondo “sono lontane”, ci toccano ma poi non tanto. Pregare invece per qualcuno che ci ha offeso o ci ha fatto del male, il vicino, il mio familiare,  questo è molto più difficile. Pregare il Signore perché cambi il cuore dell’altro? Forse. Pregare perché il Signore cambi il mio cuore e lo apra all’amore, al perdono, qualunque sia l’offesa. Questo è il bene. Questo siamo chiamati a vivere oggi, come ieri. Ad essere testimoni di pace nella nostra vita, nella nostra quotidianità. Pregare con amore per l’altro e aprirsi al suo bene apre strade “incredibili”, di ripristino di relazioni ormai sepolte. Spezzare la catena dell’odio non libera solo noi, il nostro cuore ma anche quello del  fratello che non avevamo perdonato, facendo intraprendere anche al suo cuore un percorso di pace. Il perdono inizia nel nostro cuore, nel silenzio della nostra preghiera davanti al Signore, per Cristo, con Cristo ed in Cristo.

Chiediamo al Signore Dio Onnipotente, Giusto e Misericordioso il dono di insegnarci a costruire la pace nella giustizia, assicurare una equa distribuzione dei beni della terra e per salvaguardare i diritti umani e di esercitare una politica capace del bene comune a favore dell’unica famiglia, la nostra: quella  mondiale!

In Cristo, con affetto, vi abbraccio.

Fiorella Patané [Ministro Regionale O.F.S. Liguria]

Giornata Mondiale Preghiera Cura del Creato

Pace e Bene a tutti,
il 1 settembre ricorre la Giornata Mondiale di preghiera per la cura del Creato, istituita da Papa Francesco nel 2015 e che già da tempo è celebrata dai nostri fratelli ortodossi. Siamo invitati a “rinnovare la personale adesione alla nostra vocazione di custodi del Creato“. Questa giornata, celebrata nella stessa data con la Chiesa Ortodossa è anche “occasione proficua“, come dice il Papa, per “testimoniare la nostra crescente comunione con i fratelli ortodossi“.

Riflettendo con voi sulla ricchezza di questa celebrazione penso che potremmo viverla nei due movimenti:

  1. Conversione della nostra vita ad un appezzamento sempre più pieno della bellezza del Creato, ad un’attenzione e ad una cura dell’ambiente in cui viviamo, sentendoci non tiranni padroni del Bene che ci è stato affidato, ma amministratori sapienti del luogo in cui viviamo, a partire dalle nostre case, dal territorio, dalle fraternità.
  2. Conversione ad un confronto e ad un dialogo continuo anche con chi sentiamo diverso da noi, per non chiuderci nei recinti rassicuranti della nostra fede, ma per aprirci alla novità che il diverso ci propone. Quindi la conversione all’interno delle nostre fraternità nell’ascolto dei fratelli, ognuno unico e irripetibile, ci allena e ci abilita al dialogo con chi è “esterno” alla fraternità: confronto propedeutico ad un atteggiamento missionario e di apertura delle fraternità in uno stile di incontro e di simpatia con il prossimo.

Questi potrebbero essere gli stimoli per una preghiera costruttiva nella Giornata Mondiale di cura del Creato.

Ognuno di noi, ed io per prima, dovrebbe cogliere l’occasione di questa giornata per provocare un lavoro su di sé, che porti ad un cambiamento del cuore e dell’agire che non ci trovi, l’anno prossimo, con le stesse pigrizie, disattenzioni e trasandatezze spirituali dell’anno precedente.

Oltre all’attenzione verso i nostri ambienti, l’uso parsimonioso di sorella acqua, un riciclo corretto, perché i nostri scarti possano essere rilavorati, riutilizzati e rivalorizzati, il non spreco del cibo (ricordiamo, tanto per parlare anche di cifre, che un terzo della produzione annua mondiale di cibo finisce nella spazzatura; che in Italia, in un anno, si spreca tanto cibo quanto potrebbe sfamare tre quarti della popolazione italiana e che con gli sprechi alimentari del mondo si potrebbe sfamare l’intera Africa!)… Oltre questo aspetto ecologico, inteso proprio come studio su quanto avviene nella nostra “casa comune”, ricordiamo che anche le nostre fraternità sono ambienti di vita, habitat da curare, dove viviamo relazioni di fede che nutrono la nostra vocazione, dove la nostra attenzione non va tanto al luogo fisico nel quale ci troviamo, ma piuttosto al luogo delle nostre relazioni, quello spazio che intercorre tra di noi, nel quale dobbiamo riconoscere il valore del nostro vivere insieme in fraternità.

Poniamoci alcune domande per verificare come stiamo nel rapporto con i fratelli, un piccolo esame di coscienza con cui, nella preghiera, esaminiamo i punti che potremmo migliorare:

  • riconosciamo che siamo insieme non per nostra scelta, ma perché un Altro ci ha scelti e fatti incontrare?
  • viviamo il Sacramento del fratello, attraverso cui è il Signore che ci parla, quindi operiamo “un’igiene” del nostro ascolto da pregiudizi, diffidenze, e altri “vizi” e “malattie” che lo possono inquinare?
  • sentiamo la responsabilità di una testimonianza di vita onesta ed edificante, per essere riconosciuti come “figli della luce”?
  • riusciamo ad accogliere anche il fratello che ci infastidisce, forse perché sta vivendo una sofferenza? Il “povero” in fraternità diventa la cartina di tornasole della mia vicinanza a Gesù: “Chi non ama il suo fratello che vede, come potrà amare Dio che non vede?” (1 Giovanni 4, 20).
  • i nostri fratelli più anziani e malati, quelli che non possono partecipare alle riunioni, sono raggiunti da una nostra visita, telefonata, ci preoccupiamo per loro?

Questi sono solo alcuni spunti per una preghiera che possa diventare cambiamento di vita in fraternità.

È di questi giorni la tragedia immane che ha colpito il centro Italia, che ha raso al suolo interi paesi, dolore immenso per chi, oltre alla casa, ha perso i cari, il posto di lavoro, gli affetti.

In corrispondenza del Congresso Eucaristico Nazionale, il 18 settembre, ci sarà una colletta in tutte le chiese italiane per le vittime del terremoto, segno tangibile che la presenza viva e reale di Gesù in mezzo a noi ci chiama ad una carità concreta verso chi sta soffrendo.

Fiorella, la nostra Ministra regionale, invita tutte le fraternità, oltre alla preghiera intensa per la situazione tragica in cui stanno versando le popolazioni colpite, a convogliarvi le offerte, aderendo a quanto la Chiesa sta chiedendo a tutti noi.

Che il Signore benedica sempre le nostre famiglie e le nostre fraternità.

Maria Macrì [Servizio Giustizia, Pace, Salvaguardia del Creato e Ce.Mi.Ofs – O.F.S. Liguria]

Dal Consiglio Regionale OFS…

Lode e gloria a Te Signore, Creatore del Cielo e della Terra.

Carissimi fratelli e sorelle, Ministri di Fraternità, pace e bene.

San Paolo scrivendo ai fratelli della comunità di Corinto esprime il proprio grande dolore e usa insieme, verbi che, contrastando, rivelano la grande fede, come: “tribolati” ma non “schiacciati”, “sconvolti” ma non “disperati”, “perseguitati” ma non “abbandonati”, “colpiti” ma non “uccisi”.

Sembra proprio quella, questa epoca che ci sconvolge così profondamente nel dolore immenso per la perdita di tante vite spezzate in ogni età, ogni situazione, ogni religione, ogni luogo. La Vita e l’Uomo, Creazioni meravigliose di Dio, sono minacciate e attaccate ovunque, la Famiglia è colpita in ogni parte. Cosa possiamo fare noi consacrati nell’Ordine religioso, francescani secolari? È necessario e urgente intensificare ancor più la preghiera, l’Adorazione e il digiuno. Riconciliarsi subito con chi ancora abbiamo dissidi e risanare le relazioni in difficoltà, praticare le opere di Misericordia, fare il bene e portare il bene in ogni luogo e in ogni angolo dell’animo umano, contrastare il male con il Bene ed essere portatori di Luce nel buio dei cuori, Certezza nello sconforto, Speranza nella disperazione, Fiducia nell’incertezza, Abbandono nelle difficoltà: essere testimoni dell’Amore di Dio.

Carissimi, spero che la nostra famiglia francescana sia ancor più attiva in questo delicato periodo e spero vivamente che curiate costantemente i fratelli e le sorelle anziani e soli della vostra Fraternità in questo periodo di caldo, di negozi chiusi per ferie, di solitudine. La famiglia della fraternità non va in ferie, se non unita, e la condivisione e la solidarietà non affievoliscono sicuramente il loro intento.

Carissimi, vi informo che dal prossimo mese di settembre il consueto testo di formazione sarà pubblicato esclusivamente nella nostra rivista FVS – “Francesco il volto secolare”. Come tutti sappiamo la nostra rivista è molto importante per i contenuti tutti francescani di informazione e riflessione, è strumento di condivisione e formazione. Ora, che contiene anche la pubblicazione formativa, che ogni mese sarà attenta alla lettura evangelica delle varie e correnti problematiche, diventa necessario che ogni francescano sia abbonato. Chiediamo pertanto a voi, cari Ministri, di ottemperare a questa richiesta contattando i vostri fratelli e sorelle ancora non abbonati in modo che possiate segnalare i nominativi quanto prima alla redazione di FVS e inviare al consueto conto corrente, il relativo costo dell’abbonamento, che scende a 12 € annui a persona. I dati da trasmettere sono: cognome, nome, indirizzo postale completo e, per chi volesse il formato elettronico della rivista, ovviamente comprensiva del testo, anche l’indirizzo elettronico. Vi chiediamo di fare la segnalazione e il relativo versamento alla redazione FVS davvero nel più breve tempo possibile.

Carissimi, vi informo inoltre che, per partecipare alla Santa Messa di chiusura del Congresso Eucaristico che si terrà a Genova dal 15 al 18 settembre, sarà necessario munirsi di pass che chiederemo come Consiglio Regionale alla Curia. Anche per questo vi chiedo di segnalarmi entro il più breve tempo possibile, (entro 15 giorni) i nominativi dei partecipanti per poter quantificare la richiesta; potete farlo inviandomi una mail con i nominativi.

Oggi, nel ricordo dei genitori di Maria Santissima, Santi Gioacchino ed Anna, chiediamo proprio a Lei, Madre di tutta l’Umanità di soccorrerci, di aiutarci, di proteggerci e di benedirci: Santa Maria, Avvocata dell’Ordine e Madre nostra, prega per noi.

Carissimi, anche a nome di tutti i Consiglieri regionali, con grande affetto vi abbraccio in Cristo, nostro Signore.

Fiorella Patané [Ministro Regionale O.F.S. Liguria]

Comunione spirituale

… il mio bene è stare vicino a Dio, nel Signore Dio riporre la mia speranza… [ Salmo 72, 28 ]

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo e san Francesco, pace e bene.

Siamo tutti profondamente addolorati per i tragici avvenimenti che ci circondano. Continuiamo il cammino intrapreso con fede, con speranza, con gioia nella continua ricerca del Bene, nella solidarietà e nella preghiera.

E per essere ancora più uniti, vi proponiamo un’ora di preghiera del cuore, d’amore all’Altissimo Dio Padre Onnipotente, di lode, di ringraziamento, di pentimento, di adorazione per chiedere il dono della pace e la conversione dei cuori, prima di tutto il nostro.

Vi invitiamo, quindi, ad unirci tutti insieme in comunione spirituale per un’ora, ognuno restando a casa propria, venerdì 27 novembre alle ore 22:00; chi potrà la farà unito/a ai suoi familiari, vicini di casa, amici, altrimenti potremo viverla da soli in silenzio.

Preghiamo i Ministri e i Padri Assistenti di dare la massima diffusione e coinvolgere anche i fratelli e le sorelle anziani, ammalati, lontani, soli.

Nella pace di Cristo, il nostro affettuoso saluto e la nostra fraterna vicinanza.

A nome di tutto il Consiglio Regionale,

Fiorella Patané [Ministro Regionale O.F.S. Liguria]

In cammino verso la Pasqua

Carissimi miei fratelli e sorelle, cari Padri Assistenti, pace e bene, salute e gioia a tutti voi!

Vorrei condividere con voi una frase che mi colpisce particolarmente dalla Parola che il Signore in questo tempo rivolge ad ognuno di noi: “convertitevi e credete al Vangelo” (Marco 1, 15).

Conversione e fede: due parole che il Signore mette insieme per indicarci una sicura meta: il Regno dei Cieli.
Conversione implica un cambiamento di mentalità, fortificato da continue scelte… scegliere il Bene sempre, fra le mille difficoltà della vita, le mille fragilità… ma scegliere il Bene e decidere ogni giorno di viverLo e annunciarLo nella testimonianza concreta, coraggiosa e gioiosa della propria vita.
E la fede: un atteggiamento di apertura completa, di fiducia e di abbandono totale nel Suo Amore, nella Sua volontà, nelle sue ispirazioni e al Suo servizio, non al nostro ma al Servizio del Signore, tutti Suoi figli e tutti fratelli in Lui, Unico Padre.

Coraggio, Carità, Concretezza, Abbandono, Fiducia, Condivisione, Fratelli, Povertà, Minorità, Gioia, Speranza: queste sono le nostre parole, per noi che vogliamo essere evangelizzatori e presenza nel mondo, vogliamo essere portatori di Cristo, e suoi missionari, annuncio di Cristo e del Suo Vangelo, unico Bene per tutta l’umanità, per chi non crede ma anche per chi non riconosce più il Signore perché non è quello della sua aspettativa e piano piano perde anche quella poca fede… per noi Cristo è perdono, è carità, è amore, è Tutto ed è farsi pane spezzato, ultimo con gli ultimi, vicini ai sofferenti nel corpo e nell’anima e noi siamo certi… il Bene vince il male e noi siamo chiamati a costruire il bene… a non avere paura e a riporre la nostra speranza solo nel Signore.

Una forma di evangelizzazione immediata e contagiosa è la testimonianza: far trasparire dalla nostra vita, dai nostri gesti, nelle nostre parole, in tutte le nostre espressioni, la nostra gioia per le cose grandi che il Signore ha fatto e continua a fare per noi, per ognuno di noi con il Suo Amore e la Sua Infinita Misericordia.
Noi tutti terziari siamo consacrati e questo tempo speciale di preghiera, digiuno e penitenza deve diventare soprattutto un tempo speciale di ascolto, che ci deve necessariamente portare al distacco dalle cose vane e superflue e ricordarci e ribadirci l’impegno della nostra vita, un impegno d’amore, nell’amore al Signore e ai fratelli… come ha fatto san Francesco che per primo ha baciato il lebbroso e tutta la sua vita era preghiera e servizio!

Gesù sulle labbra per parlare con i fratelli, Gesù negli occhi per vederLo in tutti i fratelli, Gesù nel cuore per vivere sempre con Lui, per Lui e in Lui.
Ecco allora l’augurio che formulo ad ognuno di voi: che la Quaresima sia per noi un tempo di revisione di vita, di apertura del cuore, di cammino vero verso la Pasqua di Resurrezione e che il nostro servizio sia forte e intenso e serva al Signore per il Suo piano universale di salvezza.
Sia lodato Gesù Cristo, Padrone del Mondo!

Insieme ai fratelli e alle sorelle del Consiglio Regionale, con tanto affetto, in Cristo e san Francesco, vi abbraccio, vostra sorella

Fiorella Patané [Ministro Regionale O.F.S. Liguria]