Festa del Perdono di Assisi

Domenica 1 agosto abbiamo avuto la grazia di poter tenere il consueto ritiro per i francescani secolari di Genova in occasione della ricorrenza del Perdono di Assisi. Nonostante il meteo minacciasse pioggia, il tempo è stato favorevole e abbiamo potuto celebrare l’Eucaristia all’aperto, nella suggestiva atmosfera dell’oliveto del convento di San Barnaba.

Ha presieduto fra Jean-Marc Bollo, assistente della fraternità OFS di Padre Santo. La catechesi tenuta da fra Andrea Gasparini ha offerto spunti per rileggere con sguardo credente e profetico il frangente storico che stiamo attraversando. Il ritiro si è chiuso con il pranzo al sacco all’ombra dei cipressi del convento, con sobrietà e letizia francescane.

Questa mattinata vissuta in grande semplicità e fraterna reciproca accoglienza ci ha regalato l’occasione per toccare con mano la misericordia gratuita di Dio che si rivela a noi come perdono e inaspettata generosità. Pace e bene!

Fiorella Patané [Ministro Regionale O.F.S. Liguria]

Per scaricare/leggere la catechesi di fra Adrea Gasparini, cliccare il pulsante sottostante.

Incontro formatori OFS Liguria

Ricordi di una giornata “speciale”

Il 27 ottobre 2019 a Genova si è svolto l’incontro regionale dei formatori liguri dell’OFS presieduto dalla ministra regionale Fiorella Patanè ed assistita dalle consiglieri relatrici Gabriella e Marina e dagli assistenti spirituali padre Stefano Lovato e padre Gianfranco Jacopi.

I lavori sono iniziati alle ore 10:00 dopo una calorosa accoglienza verso tutti i partecipanti e sono proseguiti al mattino sulla formazione degli iniziandi e dopo la Santa Messa c’è stato un momento di condivisione fraterna con varie prelibatezze. Alle ore 14:00 sono ripresi i lavori sulla formazione permanente anche questa seguita da numerosi interventi.

L’incipit ai lavori è stato introdotto da Fiorella sottolineando che la formazione implica la conversione dei cuori; la conversione è quotidiana infatti in ogni momento della nostra vita, caratterizzato dal libero arbitrio, si sceglie tra il bene e il male.

DISCERNERE: questo verbo è stato il perno attraverso il quale padre Stefano Lovato ha promosso la riflessione. Se non c’è discernimento la scelta del Bene è faticosa e dunque è importante impare a discernere.

Nei dizionari il significato di discernere significa avere la capacità di vedere chiaro con la vista e i cinque sensi e con l’intelletto.

Vivere nel mondo e stare dalla parte di Dio implica imparare a distinguere e a riconoscere il Bene dal male.

Prendiamo coscienza che nel nostro cuore alberga il Paraclito e satan. Satan è l’istanza demolitrice che ci denigra e ci accusa per rimanere impantanati nell’insicurezza e nella passività.

Il nostro essere è fatto così, ma da esseri liberi possiamo ascoltare il Paraclito o satan.

La rassicurazione di padre Lovato è stata confortante perché anche dopo aver detto “sì” a Gesù la difficoltà della scelta migliore intrappola, ma ci si può sempre risollevare, basta volerlo se diamo ascolto allo Spirito Santo.

Gli interventi sono stati molteplici ed interessanti, in sintesi:

La scelta non sempre è ovvia ed immediata perché la realtà non è sempre di facile interpretazione.

Per rimanere ancorati al Vero Bene, al Sommo Bene, chiediamoci spesso: “Io abito in Gesù?”.

Abitare il mondo restando sempre ancorati in Gesù.

Questa unione può darcela la preghiera assidua, il silenzio… l’incontro individuale con Dio è personale, è unico, è poesia, è amore, è gioia, è sazietà… non si può descrivere.

Restiamo vicini ai Sacramenti e partecipiamo assiduamente alla Liturgia.

La preghiera ci rende più forti nella fede, la Grazia di Dio illumina i nostri cuori e ci addita tutte le nostre fragilità e manchevolezze che altrimenti non vedremmo.

La relatrice, dopo aver sottolineato l’importanza della preghiera, ci porta a riflettere sul valore della relazione rispettosa e fraterna con tutti indistintamente, da sviluppare in modo concreto e genuino attraverso “il fare le cose insieme”. Non idealizziamo la fraternità come un luogo ove tutto va sempre bene, è impossibile ed è umano che ci siano diversità di vedute o malumori, l’importante non fare pettegolezzi, ma è opportuno imparare a dialogare apertamente per costruire insieme.

La figura del formatore non è colui che dispensa ricette miracolose bensì si mette in cammino con i fratelli e le sorelle per la quotidiana conversione del cuore, ma è importante avere un formatore che testimoni una fede salda e certa e un profondo amore per Gesù che attiri e coinvolga.

Per la formazione permanente nelle fraternità è un valido strumento avere l’abbonamento alla rivista FVS redatto dal Consiglio nazionale; ciò permette a tutte le fraternità di seguire un medesimo filo conduttore; il percorso formativo è triennale ed è iniziato lo scorso anno.

Ogni mese si riceve una traccia di formazione attraverso l’Ascolto della Parola, in Ascolto di Francesco e Chiara, la Chiesa insegna.

L’anno scorso si è affrontato il tema “Il Vangelo del desiderio”, quest’anno si affronta “Il Vangelo dell’incontro” e il prossimo anno quello di accorciare le distanze.

Infine, dopo ampia discussione sul tema è stato consegnato un questionario e che possiamo utilizzare anche nelle nostre fraternità.

Monito conclusivo:
– avere coscienza di poter fare di più;
– facciamo quel che possiamo;
– coraggio e senza paura perché anche i formatori sono in formazione continua.

Adriana Cigna [Fraternità O.F.S. Imperia Oneglia]

Capitolo elettivo Fraternità di Savona

Il sabato 28 settembre 2019, alla presenza della Ministra Regionale Fiorella e del segretario Roberto, si è svolto il Capitolo elettivo della fraternità OFS di Savona; è stata una mattinata di serena letizia francescana e per noi è stata una bella sorpresa la presenza anche di padre Gianfranco Jacopi, attuale assistente regionale, che era stato il nostro assistente in anni passati e che aveva accompagnato il nostro cammino guidando i nostri incontri e anche quelli zonali con le fraternità di Quiliano e Varazze.

La mattinata è iniziata con un momento di preghiera e con l’introduzione di padre Gianfranco che è stata molto significativa; infatti, ci ha ricordato come Francesco, parlando ai suoi frati, spiegava loro la differenza tra comunità e fraternità: la comunità è un’organizzazione perfetta dove ognuno svolge il proprio lavoro, la Fraternità è vivere insieme, volendoci bene come fratelli e tutto questo dobbiamo cercare di realizzare anche nelle nostre fraternità.

La presenza di Fiorella, con la sua solita dolcezza ci ha incoraggiati a realizzare questi nostri intenti, volendoci bene come fratelli, invitandoci a partecipare ai prossimi incontri a livello regionale che si svolgeranno a Genova.

Nell’invito rivoltoci da Fiorella a condividere a parlare e condividere un po’ delle nostre esperienze abbiamo tra l’altro scoperto la figura di una persona molto bella e solare, suor Rossella che ha scelto di vivere in solitudine nel Santuario di Santa Giulia, vicino a Dego; imitando un po’ la figura di san Francesco che cercava anche lui momenti di silenzio e preghiera nell’Eremo delle Carceri ad Assisi.

Suor Rossella ha anche chiesto di poter iniziare il cammino di preparazione per entrare a far parte dell’Ordine Francescano Secolare e questo è stato per noi un grande dono.

In letizia si sono poi svolte le elezioni del Consiglio di Fraternità; come Ministro è stato riconfermato il nostro caro Tito Ghione, come Vice Paolo Gambetta e come consiglieri Enzo Sabatini e Marisa Barisone.

Un canto di lode e ringraziamento al Signore ha concluso questo nostro incontro con la promessa di rincontrarci presto. Pace e Bene.

Marisa Barisone [Fraternità OFS di Savona]

Capitolo Elettivo a Savona

Savona, 28 settembre 2019

Sabato 28 settembre 2019, alla presenza della Ministra e del Segretario Regionali (Fiorella Patanè e Roberto Carpaneto), si è svolto il Capitolo elettivo della fraternità O.F.S. di Savona.

È stata una mattinata di serena letizia francescana e per noi è stata una bella sorpresa la presenza anche di padre Gianfranco Iacopi, attuale assistente regionale, che era stato il nostro assistente locale in anni passati e che aveva accompagnato il nostro cammino guidando i nostri incontri e anche quelli zonali con le fraternità di Quiliano e Varazze.

La mattinata è iniziata con un momento di preghiera e con l’introduzione di padre Gianfranco che è stata molto significativa; infatti, ci ha ricordato come Francesco, parlando ai suoi frati, spiegava loro la differenza tra comunità e fraternità: la comunità è un’organizzazione perfetta dove ognuno svolge il proprio lavoro, mentre la Fraternità è vivere insieme, volendoci bene come fratelli e tutto questo dobbiamo cercare di realizzarlo anche nelle nostre fraternità.

La presenza di Fiorella, con la sua solita dolcezza ci ha incoraggiati a realizzare questi nostri intenti, volendoci bene come fratelli e ci ha invitati a partecipare ai prossimi incontri a livello regionale che si svolgeranno a Genova.

Nell’invito rivoltoci da Fiorella a parlare e condividere un po’ delle nostre esperienze, abbiamo tra l’altro scoperto la figura di una persona molto bella e solare, suor Rossella che ha scelto di vivere in solitudine nel Santuario di Santa Giulia, vicino a Dego; imitando un po’ la figura di san Francesco che cercava anche lui momenti di silenzio e preghiera nell’Eremo delle Carceri ad Assisi.

Suor Rossella ha anche chiesto di poter iniziare il cammino per poter entrare a far parte dell’Ordine Francescano Secolare; per noi questo è stato un grande dono.

In letizia si sono poi svolte le elezioni del Consiglio di Fraternità. Sono stati eletti:

  • Ministro, Tito Ghiione (riconfermato per la seconda volta) ;
  • Viceministro, Paolo Gambetta;
  • Consiglieri, Enzo Sabatini e Marisa Barisone.

Un canto di lode e ringraziamento al Signore ha concluso questo nostro incontro con la promessa di rincontrarci presto.

Pace e Bene.

Capitolo Elettivo a Quiliano

Quiliano, 28 settembre 2019

Sabato 28 settembre 2019 si è svolto il Capitolo elettivo della nostra Fraternità. Presenti la Ministra ed il Segretario Regionale. Padre Gianfranco Iacopi è stato sostituito da padre Gianni Negro.

Dopo aver invocato lo Spirito Santo e recitato la Preghiera del Francescano, la nostra Ministra Regionale Fiorella Patanè ha esordito incoraggiandoci alla preghiera, alla vera fratellanza in Dio e conseguentemente all’amore reciproco.

Di seguito, in un clima molto fraterno e sereno, abbiamo analizzato le nostre positività e le nostre carenze.

Purtroppo, per motivi fisiologici e per mancanza di ricambio, il numero dei fratelli continua a ridursi, comunque rimaniamo una piccola realtà viva.

La vita della nostra Fraternità , assieme alle persone vicine all’ O.F.S. e agli amici che frequentano la struttura cappuccina, continua ad essere incentrata sul Convento, dove i Frati non risiedono ma sono presenti solamente per la Santa Messa domenicale o per altri impegni religiosi sporadici.

Questa incombenza, che prosegue da molto tempo, diventa per la fraternità sempre più gravosa ed impegnativa.

In questi ultimi anni ci è stata affidata una particolare mansione: l’accoglienza e la gestione – in rotazione – di 11 profughi inviati dalla Prefettura di Savona tramite la C.R.I. prima e la Caritas Diocesana poi.

È stato un impegno molto gravoso con i suoi lati positivi e negativi ma in ogni caso di crescita e, in definitiva, molto arricchente.

Gli incontri – allargati – di formazione, che avvenivano normalmente una volta al mese, (utilizzando gli strumenti che il Centro Nazionale metteva a disposizione) attualmente, per l’esiguo numero di confratelli, si svolgono assieme all’O.F.S. di Savona. Quiliano continua mensilmente, dopo la Santa Messa domenicale, (in genere offerta per i defunti della nostra Fraternità) a recitare le lodi. Il Padre, dall’altare, invita i presenti ad unirsi a noi.

Il Convento e la Santa Messa domenicale continuano ad essere un momento aggregante per tutta la Fraternità e la Comunità di Quiliano.

Nel proseguo dell’incontro abbiamo constatato come, forse senza rendercene conto, la Fraternità di Quiliano si sia sempre distinta nel mettere in pratica quanto contenuto nella nostra “Regola” e quanto suggerito da Papa Francesco ad essere “Testimoni della Chiesa in Uscita”.

Attualmente ogni singolo confratello è anche impegnato o in Parrocchia, o in Associazioni di Solidarietà Civile, o in Associazioni Culturali e Sportive, o nella Catechesi per la preparazione dei Comunicandi e Cresimandi, o nelle Associazioni e Realtà Diocesane, o nel visitare gli Ammalati della nostra Parrocchia.

Terminato lo scambio fraterno di idee, abbiamo proseguito con l’espletare le operazione di voto.

Sono stati eletti:

  • Ministra, Rosangela Roncallo ;
  • Viceministra, Dionisia Turco;
  • Consigliere, Nico Cassanello.

L’incontro è iniziato e terminato con la Preghiera e con parole di incoraggiamento del “nostro” padre Gianni Negro che è attualmente Guardiano del Convento di Savona e quindi di Quiliano.

Per inciso, i genitori di padre Gianni Negro erano membri molto attivi dell’O.F.S. di Quiliano. In ultimo è seguito un semplice ma gradito piccolo rinfresco

Pace e Bene. Fraternamente,

Norina Molinari Grossi [Fraterità O.F.S. di Quiliano, Savona]

Condivisione al Natale

Carissimi fratelli e sorelle, pace e bene. Qualche pensiero da condividere con voi tutti.

Il 15 dicembre parteciperò all’incontro zonale di avvento della zona Genova – Centro alla quale appartiene la mia Fraternità. È un incontro preparato da tempo, so che i fratelli e il Padre Assistente hanno previsto la meditazione, il tempo della preghiera e della condivisione e il pranzo. Non vedo l’ora di partecipare. Per me è un tempo necessario. So che sarà molto bello, sarà bello incontrare i fratelli, sarà bello pregare insieme, essere insieme davanti al Signore, condividere il cibo e fare i complimenti per la bontà del gusto, sapendo con quanto amore la sera prima è stato preparato. Davvero la fraternità è un grande dono, una grande Grazia che il Signore ha fatto a ciascuno di noi. Abbiamone cura.

So che in alcune Fraternità ci sono stati episodi di rancori, di gelosie, di invidie. Quali rancori, quali gelosie, quali invidie quando ci si impegna per il Signore? quando ad essere serviti sono i fratelli? I più anziani, i più giovani, i più soli, i fratelli e le sorelle che non riescono ad esprimersi, che non riescono a condividere. Non possiamo escluderli. Il Signore ci vuole tutti insieme e vuole che ci amiamo gli uni gli altri.

Non desidero parlarvi di bontà perché in questo tempo mi sembrerebbe un paradosso. È evidente che non si può essere migliori solo in una parte dell’anno quando comunque la gente ha fame anche in estate o lascia la propria Patria per cercare riparo e trovare la vita altrove per se’ e per la propria famiglia, superando pericoli, ostilità ed esclusioni.

Siamo chiamati a vivere una vita piena, una vita che ama, che gioisce con chi è nella gioia, che si addolora con chi soffre. Una vita attiva, piena, dove non c’è spazio per la depressione, per la noia, per le cose vane. Una vita che magari non verrà ricordata al telegiornale ma che verrà ricordata negli occhi e nel cuore di chi abbiamo aiutato, di chi abbiamo fatto sorridere. Una vita piena di amore, fatto di quotidianità, di piccoli gesti, di teneri pensieri.

Prepararci al Natale, alla venuta di Gesù. Dov’è Gesù nella nostra vita quotidiana? E questa attesa come viverla? Facciamo del nostro cuore un presepe: al centro del nostro cuore il posto dove verrà Gesù, il primo posto, proprio dove il cuore batte e ci dà vita, nel passaggio continuo della linfa vitale. E poi il paesaggio, montagne da attraversare, fiumi, colline, rappresentano tante difficoltà, tante chiusure del nostro cuore ancora da risolvere e questo è proprio il momento giusto per farlo. E poi i pastori chiamati come noi a ricevere Gesù, perché Lui ci chiama tutti a sè. E potrebbero essere proprio quelle persone con le quali abbiamo difficoltà di relazione, che magari non desideriamo vedere, incontrare, avvicinare…eppure stiamo facendo un percorso di vita insieme. Il Signore, non a caso, le ha messe al nostro fianco. Tutti stiamo andando da Gesù, qualcuno ne è consapevole, qualcuno no, è ancora confuso e disorientato. Ma tutti siamo in cammino. Durante il cammino ci si aiuta, lo sanno gli scalatori e i camminatori di montagna… si mettono i piedi dove li ha messi il primo in cordata, ci si passa l’acqua, si spezza la cioccolata e si condivide, ci si aspetta e si incoraggia l’altro a continuare nel momento di stanchezza. Così possiamo fare anche noi e se desideriamo la pace dobbiamo essere noi i primi a viverla e a farla bella, sana, fiduciosa, gioiosa, umile e semplice, pura e casta.

Ecco che allora, nel presepe del nostro cuore, il posto davvero principale sarà quello di Gesù.

Se abbiamo anche un piccolo presepe in casa, con le statuine di gesso, davanti alla mangiatoia ancora vuota, ogni giorno possiamo prendere un articolo della nostra amata Regola, leggerlo, meditarlo e pregare lasciandoci ispirare dal suo contenuto e fondare, su quello, un impegno. Così, ogni giorno di questa Attesa, tutto l’Ordine Francescano Secolare della Liguria eleverà la preghiera, rinnoverà il suo impegno di vita, consacrando al Signore tutto se stesso.

E allora sarà Natale, quanto più ci fidiamo e ci affidiamo, quanto più ci abbandoniamo alla Sua volontà, credendo nel Suo Amore, nel Suo progetto per noi, quanto più saremo figli riconoscenti e felici. Allora sarà davvero Natale.

Auguri, cari, di cuore con grande affetto a voi e alle vostre famiglie. Dio vi benedica.

Fiorella Patané [Ministro Regionale O.F.S. Liguria]

Condivisione a Natale (2017)

Tre giorni ad Assisi (fraternità di San Barnaba)

Stranamente puntuali alle sei di venerdì comincia il nostro viaggio ad ASSISI; facciamo conoscenza con gli altri partecipanti, nuovi amici, tutti gentili ed accoglienti. Arriviamo nel pomeriggio a Rivotorto, prima tappa e prima dimora di Francesco e i suoi compagni, una grande Chiesa ricostruita nel 1854 dopo che la prima del XVI secolo era crollata in seguito ad un terremoto.

Nell’interno è stato ricostruito un caratteristico Tugurio in pietra, che vuol ricordare l’antico rifugio francescano; scacciati da un contadino prepotente che voleva parcheggiare il suo mulo, si spostarono nella vicina Chiesetta della Porziuncola ora inglobata nella grande Basilica di Santa Maria degli Angeli. La Porziuncola è stata il punto di riferimento per tutta la vita di Francesco e della sua fraternità.

Quando san Francesco vi giunse nel 1200, era circondata da una selva di querce ed era in rovina, la riparò con le sue mani e vi stabilì la dimora sua e dei suoi compagni.

La Porziuncola è un pezzo di cielo che ti stringe la gola e fa battere il cuore a noi moderni visitatori, incapaci di resistere alla più piccola privazione.

Ed infine si giunge alla Domus Laetitiae in tempo per i Vespri e la cena.

La Domus Laetitiae, un bell’albergo, grande, nuovo ed accogliente, con un bellissimo panorama; gestito da una energica suora polacca (alla prima impressione un generale alle grandi manovre), ma poi gentile e servizievole… tanto che le abbiamo saccheggiato il bar di ovette al cioccolato e ha finto di non accorgersene, le ha solo sostituite con le caramelle.

Il sabato è stato dedicato alla visita di Assisi con la guida di Padre Andrea che di ogni luogo ci ha narrato la storia.

Abbiamo cominciato dall’alto, dal monte Subasio, una boccata d’aria e di vento e una sofferta fotografia, e poi giù all’Eremo delle carceri in un folto bosco di lecci, luogo di ritiro e segregazione dal mondo dove Francesco e compagni si ritiravano in contemplazione e preghiera, dove tutto è piccolo, dove si dormiva sulla pietra e, sparse nel bosco, le grotte per i primi compagni. Commovente nel bosco l’antico albero, (sostenuto, imbragato, ma vivo) sul quale si raccoglievano gli uccelli per ricevere la sua benedizione). Qui Francesco, approfittando di un luogo così intimo e riservato, dialogava ad alta voce con il Suo Signore, con umiltà, per ringraziarLo e lodarLo.

Ancora giù a Santa Maria Maggiore, l’antica Cattedrale, con vicino l’Arcivescovado, e lì sulla piazza, in presenza del Vescovo Guido, che lo accolse sotto la sua protezione, il giovane Francesco con gesto radicale, rinunziò alle sue ricchezze restituendo al padre anche le vesti che indossava.

La casa paterna di Francesco della quale si conservano le porte d’ingresso, il fondaco e la prigione in cui fu rinchiuso dal padre.

La cattedrale di San Ruffino, patrono della città nella quale è collocato l’unico Fonte Battesimale della città nel quale furono battezzati Francesco e Chiara.

Poi per caratteristiche stradine non frequentate da turisti, ma conosciute da Padre Andrea, si arriva alla Basilica di Santa Chiara, la prima e più fedele discepola di san Francesco, dove è sepolta e dove è conservato l’originale crocifisso che parlò a san Francesco nella chiesetta di San Damiano.

Ed infine la Basilica di San Francesco, questa non la so raccontare, bisogna viverla. Posso dire della Bolla Papale con cui il Papa motivava l’erezione della Chiesa “Meditando come la santa piantagione dell’ordine dei frati minori incominciò e meravigliosamente crebbe, sotto il beato Francesco di santa memoria, spandendo ovunque, per grazia di Gesù Cristo, i fiori e il profumo di una vita santa, così che il decoro della santa Religione sembra venire dall’Ordine sopraddetto; ci sembra cosa degna che per reverenza verso lo stesso Padre venga dedicata una chiesa particolare (specialis ecclesia) nella quale si debba riporre il suo corpo“.

I lavori iniziarono il 17 Luglio 1228 è una duplice Basilica sovrapposta ad una cripta. È veramente una Chiesa Speciale la degna tomba di San Francesco. Una catechesi d’amore fatta in pietra.

E infine l’ultimo giorno dopo la santa Messa domenicale celebrata nella cappella della Domus Laetitie si arriva a san Damiano. L’antica chiesina era cadente al tempo di Francesco che, accogliendo il malinteso invito rivoltogli dal Crocifisso, la riparò con le sue mani. Fu il primo monastero delle Clarisse. Qui tutto invita al raccoglimento, anche se una torma di alunni in gita scolastica a mala pena ci permette di recitare le lodi. A destra della porta della suggestiva Chiesa c’è la finestra dalla quale Francesco gettò il denaro rifiutato dal sacerdote della chiesa, quando Francesco vendette le stoffe e il cavallo per restaurarla e che poi riparò con le sue mani. Nel coretto tutto è conservato come al tempo di Santa Chiara, con gli stalli e il leggio dell’epoca, il dormitorio con i giacigli allineati lungo le pareti dove i fiori e la croce indicano il luogo occupato da Chiara e dove morì…

La porta del chiostro da cui la santa respinse prodigiosamente i saraceni di Federico!! Liberando la città di Assisi. Nella casa dei Frati adiacente il Monastero, Francesco compose il Cantico delle Creature, tra i testi più antichi della letteratura italiana.

Usciti da Assisi sulla via del ritorno visitiamo anche la piccola città di Bettona arrampicata sul cocuzzolo di una montagna protetta da antiche mura, molto carina, e dove abbiamo consumato in un accogliente giardino il nostro pasto domenicale seguito da un buon caffè (finalmente).

Il rientro è stato tutto regolare e tranquillo con la solita e regolare coda all’uscita di Genova.

Tre giorni di sole, di pace, di raccoglimento e di gioia! Grazie Signore! Grazie san Francesco! E grazie Padre Andrea!

Roberto Carpaneto [Fraternità di San Barnaba, Genova]

Incontro Zonale

Domenica 15 giugno le fraternità di Savona e Quiliano si sono incontrate nel Convento di Quiliano per un momento di condivisione fraterna.

Di seguito alleghiamo una sintesi del libretto di formazione  (2013-2014) “Con san Francesco sui sentieri di Cristo”, utilizzata e preparata per l’occasione da fra Maurizio Napoli, ad uso di tutte le fraternità.